Questo post nasce come risposta a due interviste lette nelle ultime due settimane.
La prima è un’intervista a Lorenzo Castellani (di mestiere ricercatore universitario e, per passione, direttore editoriale della Fondazione “Farefuturo” nonché founder dell’iniziativa “Sveglia centrodestra”, come è scritto nell’articolo in cui si può leggere l’intervista).
Riporto le parole che mi hanno “toccato” (per il contesto e per leggere tutta l’intervista ecco il link http://www.opinione.it/politica/2015/02/07/sola_politica-07-02.aspx)
“…basta con questa storia dello “spirito del 1994″ perché siamo alla nostalgia, alla ridicolaggine, allo specchietto retrovisore. Dal 1994 il mondo è cambiato e serve una nuova generazione che quel mondo sappia interpretarlo. Come? Facendosi largo tra eventi, democrazia, amministrazione locale, cultura, comunicazione cioè costruendo nuove leadership e, soprattutto, una nuova classe dirigente.”
Attendendo che “i nuovi si facciano largo”… mi chiedo cosa sia lo Spirito del ’94 (tra poco cercherò di scriverlo) e perché a richiamarlo dovremmo essere “alla nostalgia, alla ridicolaggine, allo specchietto retrovisore.”
Ma prima un commento alla frase “dal 1994 il mondo è cambiato”. Sì, frase banale e perciò corretta. Gli anni ’40 non sono gli anni ’60… che non sono gli anni ’80… Tuttavia… rispondo con una domanda: poiché nel ’94 avemmo il Primo Governo Berlusconi e nel ’96 il Primo Governo Prodi, due governi tra loro molto diversi… quale dei due rappresenta l’Italia di quegli anni?
Tornando alla frase di Castellani sullo Spirito del ’94… parla di “nostalgia”… ma la nostalgia nasce generalmente quando si pensa ad un episodio o ad un periodo bello della propria vita ed io nello Spirito del ’94 non vedo ciò… Il Primo Governo Berlusconi nacque come reazione alla Gioiosa Macchina da Guerra di Occhetto… non era preventivato… ed anche e soprattutto per questo crollò dopo pochi mesi.
Lo Spirito del ’94 non nasce a tavolino nel ’94, incarna ideali, attese, speranze, sentimenti comuni e condivisi da milioni di Italiani. E questi esistevano prima del ’94 così come esistono oggi e come ci saranno domani.
Quindi è giusto dire che è necessaria una nuova generazione, ma per servire… per incarnare quegli stessi ideali, attese, speranze e sentimenti che sono e sempre saranno comuni e condivisi da milioni di Italiani.
Lo Spirito del ’94 – Nuovamente in campo
Oggi vedo in Italia una realtà tale da rendere più che mai concreta la possibilità che si rimanifesti lo Spirito del ’94… Ed in tal caso sarà travolgente perché sarà la reazione degli Italiani a tutto ciò che si sta perpetuando contro di loro.
Primo. Non ci sono più due gruppi che si contendono il potere, come è sempre successo nella millenaria storia dell’Italia (Mario e Silla, Guelfi e Ghibellini…). Ci sono le istituzioni con le loro pletoriche cerchie e ci sono gli individui sempre più smarriti e bistrattati che nauseati pensano di essere soli.
Secondo. Subito dopo le elezioni europee sentii il Pd e Matteo Renzi parlare di “Partito della Nazione”… E mi trovai d’accordo: quale altro nome potrebbe essere più giusto per definire il partito che oggi è al Governo, per definire il Pd di Renzi? Non rappresenta la Maggioranza degli Italiani, ma rappresenta il compimento del Cattocomunismo e l’istituzionalizzazione di quella Società che non è nella mentalità, non è nei valori e neppure nella tradizione della stragrande maggioranza degli Italiani. E non lo è perché l’”italiano medio” non è mai stato di sinistra…. e non lo è oggi più che mai… oggi in cui impera lo Statalismo come mai nel passato e tutti possono vederne i funesti risultati.
Terzo e conclusivo. Le due riforme che Renzi sta portando avanti, l’Italicum e l’abolizione del Senato elettivo, sono il completamento del Sistema Italia contrario alla maggioranza degli Italiani sempre più nauseati.
“Con l’Italicum Renzi si farà un partito unico di centro, tipo Dc, circondato da una congerie di partitini.
Con il nuovo Senato saranno rafforzate le Regioni che sono l’organo più corrotto dell’Amministrazione pubblica.”
Queste sono le parole espresse qualche giorno fa dal Professor Antonio Martino, tessera numero 2 di Forza Italia, nella seconda intervista che mi ha portato a scrivere questo post.
(per leggere tutta l’intervista ecco il link
http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11756706/Antonio-Martino—Forza-Italia.html)
Per fortuna perché queste riforme costituzionali siano leggi dello Stato il Popolo Italiano dovrà esprimersi in un referendum. Ed allora potrà nascere la reazione. Bisogna però prepararsi già da adesso.
Conclusioni
Riporto quindi alcune frasi dell’intervista al Professor Antonio Martino
Che motivo ha oggi un liberale per tifare Cav?
«Pochi. Ma, con l’antiliberalismo degli altri partiti, Forza Italia resta ancora il luogo più ospitale per noi».
«… oggi Forza Italia è in tale stato, senza una vera classe dirigente, da spingermi da subito a occuparmene.»
Alla domanda: «Che intende fare?», risponde «Inizierò da Rivolta l’Italia, movimento di cui sono cofondatore con Giuseppe Moles, la cui finalità è quella di aggregare le anime liberali, ripeto liberali, di Forza Italia. Nascemmo nel 1994 con l’obiettivo di diventare un partito liberale di massa. Abbiamo invece dirazzato, diventando altro. Mi batterò per tornare alle origini»
L’appello di Rivolta l’Italia si conclude con queste parole
“La rivoluzione liberale non può andare perduta!
Ripartiamo da ieri per costruire domani.
Rivoltiamo l’Italia”
Ho pensato quindi, proprio per quello che ho scritto in questo post, di inserire dai prossimi giorni in due mie pagine Facebook amatoriali una serie di post-immagini con frasi profondamente intrise dello “Spirito del ’94″, che come vedrete sono profondamente attuali.
https://www.facebook.com/pages/Club-Forza-Silvio-Gaetano-Martino/671611466214801?ref=hl