Tea Party Italia – I T.E.A. People sono l’Altra Italia

Preambolo

Nei giorni successivi alle elezioni iniziai a scrivere su questo sito-blog amatoriale alcuni post che andavano dalle prime considerazioni sul dopo elezioni alle analisi del primo successo elettorale del Centro-Destra abortito dopo pochi mesi (il ’94), dalla situazione attuale a cosa deve essere il Centro-Destra, con ragionamenti sui partiti di quest’area. Scrissi anche di “Tempo di Militanza delle Idee” e di “Altra Italia”.
Gli ultimi due post sono “L’Altra Italia ed il Partito della Nazione (3a/3)” e “C’è bisogno di persone con gli attributi (3b/3)
Riguardo le mie idee, rimando ad un mio post scritto al ritorno da New York (avevo passato lì la Festa del Ringraziamento) “Rivoluzione Liberale: Lettera aperta – Da uno di noi ad ognuno di noi (a te)http://forzaliberta.com/blog/2013/12/la-rivoluzione-liberale-lettera-aperta-da-uno-di-noi-ad-ognuno-di-noi-a-te/ perché in esso scrissi cosa per me deve essere un movimento liberale.
I Liberali non possono creare un vero partito strutturato e clientelare senza dimostrare di non essere Veri Liberali.
Poiché tutte le strutture fini a se stesse non hanno alcun senso in un’ottica puramente liberale, il movimento politico deve essere solo un modo, un mezzo per realizzare ciò che ci si prefigge e lo si mantiene solo fino all’attuazione di quanto desiderato.
E così eccomi approdare al tema di questo post: Il movimento Tea Party Italia.

Tea Party Italia

Alcuni dicono che un liberale sia condannato a non trovare mai nella propria vita un altro liberale che la pensa allo stesso modo su tutto. E che se anche lo trovasse, i due si dividerebbero su come esprimere i loro medesimi pensieri… E che se non fosse così, i due non sarebbero veri liberali. In fondo ogni uomo che pensa con la sua testa è un’entità separata dagli altri, un’isola.
Queste parole per far capire quanto realmente mi sia piaciuta la frase
Il movimento Tea Party Italia mira a fare aderire alla sua battaglia tutte le anime della galassia liberale, libertaria e conservatrice italiana.” (http://www.teapartyitalia.it/pagina/chi_siamo)
Appunto, a fare aderire “alla sua battaglia” che tra poco vedremo.
Prima però una frase che insieme alla precedente risulta simile a quelle che qualche mese fa scrissi e che ho riportato qui sopra:
E’ un movimento politico che non aspira a diventare partito, quanto piuttosto ad imporre dei punti chiave nell’agenda della vita politica italiana, in una direzione liberale e di buon senso.” (http://www.teapartyitalia.it/pagina/manifesto)

Ed ecco lo slogan ufficiale del Tea Party: “Meno tasse, più libertà!” con la frase successiva “Una formula semplice che tuttavia racchiude tutte le rivendicazioni che intendiamo portare avanti“. È l’inizio della pagina sulla missione del movimento
http://www.teapartyitalia.it/pagina/scopo
che continua con
Il movimento Tea Party Italia reclama l’autonomia personale e la responabilità individuale di ciascuno: lo stato italiano ci tratta come bambini da educare…
Vogliamo che lo stato ci tratti invece da adulti: vogliamo la libertà di scegliere…
Vogliamo che i nostri successi e i nostri fallimenti siano da imputare esclusivamente a noi stessi…
Vogliamo, in sintesi, più libertà: che spesso si può tradurre in “meno stato” nelle nostre vite. Non un governo migliore, ma un governo che governi meno.

Come non essere d’accordo se si è liberali… o anche solo persone di buon senso… Come non essere d’accordo se si vive in Italia…
E a coloro che si chiedono se non è però troppo forte sintetizzare tutte le rivendicazioni anti stataliste nello slogan “meno tasse” basta proporre il paragrafo della lettera di Thomas Jefferson a Samuel Kercheval del 12 luglio 1816 in cui viene trattato l’argomento debito pubblico. Lì si legge che per preservare l’indipendenza di un popolo i governanti devono scegliere la parsimonia e non lo sperpero. Lì si legge che le fortune private vengono distrutte dall’insipienza pubblica tanto quanto da quella privata. Lì si legge che al debito pubblico segue la tassazione e di conseguenza la miseria e l’oppressione.

I T.E.A. People sono l’Altra Italia

Vorrei ora inserire e commentare alcune frasi che ho trovato nelle informazioni del gruppo Facebook “Tea Party Torino – Tea Party Piemonte

Visti da vicino, i manifestanti dei TeaParty sono un’allegra e colorata massa di individui, rappresentativi di praticamente tutti gli stati dell’Unione…. Un gruppo eterogeneo, tenuto insieme da pochi principi fondamentali. Vogliono che l’America torni ai valori sanciti dai padri fondatori nella Costituzione del 1787. Vogliono più libertà economica, uno stato meno invadente che non aumenti il welfare e le tasse e che si preoccupi di mettere in ordine i conti pubblici contenendo il debito. Il loro nemico giurato è l’impopolare riforma sanitaria voluta dall’amministrazione Obama, contro la quale hanno combattuto per mesi. Diffidano dei politici di Washington, ma credono molto nelle istituzioni create oltre due secoli fa, che racchiudono il vero spirito unitario della nazione.

Sintetizzando, in America il Tea Party nasce per bloccare l’europeizzazione dell’America.

Pensare che qualcosa di simile possa nascere in Italia è quantomeno coraggioso. Nel nostro paese manca quell’anelito alla libertà dal Leviatano di cui è così intriso il sentire comune dell’americano medio. Il nostro è un paese abituato al debito, alle tasse e alla spesa pubblica elevate. Il fascismo prima e i partiti di massa della prima repubblica poi hanno emarginato la cultura liberale che aveva dominato il Regno d’Italia dall’Unità. La nostra classe politica si compiace nella gestione allegra delle finanze. Qualcuno ogni tanto promette di concedere qualcosa a chi vorrebbe vedere un po’ di speranza, se non almeno di crescita. Se va bene, dalla tavola cadono le briciole.

Vero, ma… provo a scrivere ciò che penso.
Da noi perché è essenziale il Tea Party? Il Tea Party ha in Italia un compito sicuramente più arduo, ma ritengo anche degno di essere svolto: nasce per americanizzare la Società Italiana e liberare il Popolo Italiano. Degno perché reputo che l’Italiano sia il popolo più “americano” che ci sia… basterebbe compiere il miracolo di sburocratizzare l’Italia (ho usato i termini “basterebbe” e “miracolo” insieme volutamente) e noi Italiani avremmo di fronte a noi stessi quell’Italia fiera che il Mondo conosce, rispetta ed ammira.
I veri liberali in Italia sono i milioni di Italiani comuni che non vogliono l’intromissione dello Stato, neanche per avere possibili aiuti. Sono coloro che vogliono essere i veri artefici del loro destino. Sono coloro che non vogliono “lo Stato nullo”, anche se sono tentati dall’anarchismo, ma vogliono lo Stato minimo, severamente minimo.
Ed io credo profondamente che questo sia lo Spirito che pervade da sempre il Popolo Italiano.
Mentre molti dubbi mi colgono nel reputare veri liberali quelli da salotto che utilizzano quasi tutte le proprie energie a disquisire su chi è più liberale…

In un precedente post scrissi che la scommessa del Centro-Destra Italiano consiste nell’incarnare l’Altra Italia, quella a cui non piace la struttura della Società Italiana creatasi dal ’68 in poi. Scrissi che il cosiddetto Popolo dei Moderati chiamato anche Maggioranza Silenziosa non vuole più un’Italia con un sistema politico fittiziamente bipolare (il bipolarismo nasce in Italia solo per la presenza di Berlusconi, ma è chiaro che senza di lui non esiste), ma con un’economia, con una giustizia, con una scuola, con un’università… sempre e solo profondamente statalista.
Qui aggiungo che derivando il nome Tea Party anche dalla sigla “Taxed Enough Already” (già abbastanza tassati), ed essendo noi Maggioranza Silenziosa, noi Altra Italia, noi Italiani che lavoriamo… tutti persone già abbastanza tassate, non possiamo a diritto considerarci tutti T.E.A. People?